Giorgio Olivari
Le cicogne
erano semplici congegni, ormai in disuso, per sollevare l’acqua dai pozzi;
nella zona della Foce, ricca di orti, erano molto numerose, al servizio dei bisagnini.
Le cicogne
erano semplici congegni, ormai in disuso, per sollevare l’acqua dai pozzi;
nella zona della Foce, ricca di orti, erano molto numerose, al servizio dei bisagnini.
Ora
sono scomparse in tutta Europa, sostituite dapprima dal rinvio a carrucola,
meno faticoso, e infine dalle pompe elettriche. Hanno una origine antichissima,
e sono ancora molto diffuse nei paesi di economia meno sviluppata, come in
Africa, dove sono chiamate Shaduf,
nel Bangladesh, Paecottah, in
Sudamerica, Bimbaletes.
La Cicogna consiste in un
sostegno fisso, in legno o muratura, su cui bascula una trave di legno
appesantita ad un estremo per tenerla inclinata; l’altro estremo è in
corrispondenza della bocca del pozzo, e vi è appesa una corda, o un altro palo
di legno, che porta il secchio. L’operatore
spinge il secchio nel pozzo
tirando la corda verso
il basso; quando
il secchio è
pieno, questi risale
per effetto del contrappeso. Chi ha assistito, in passato, alla manovra
riferisce che sull’orlo del pozzo era sistemata una grossa pietra sporgente su
cui si poneva l’operatore, per essere più vicino al centro del pozzo e faticare
meno.
Se il secchio era appeso
ad un gancio aperto, occorreva una certa
abilità per impedire che, quando
il secchio toccava l’acqua, si sganciasse e venisse perduto. Se invece il
secchio era fissato alla corda, questo pericolo era evitato.
La
cicogna doppia della foto, ancora esistente a Chiavari in via Brizzolara, è
stata recentemente restaurata (anche con
il contributo della Biblioteca Servitana di Genova, che ha fornito ampia
documentazione storica). E’ un esempio
indicativo della tecnica di costruzione ligure: il supporto è in muratura; la
corda è sostituita da un palo di legno, collegato al bilico con un tratto di
catena, e il secchio, di ferro, è anch’esso fissato al palo con un altro tratto
di catena. E’ probabile che servisse per irrigare un orto; in questo caso il
secchio può essere fisso, da scaricare vicino al pozzo in un punto da cui si
dipartono i canaletti di irrigazione dell’orto.
A
Lavagna, visibile da via Barattina (dietro all’ospedale) una bellissima cicogna perfettamente conservata è ancora in grado di irrigare il prato. E’ bene inserita
nella cornice di un tipico paesaggio ligure.
Ecco
alcuni esempi di cicogne in uso in diversi paesi:
In una foto del 1865, Shaduf doppi in serie per sollevare l’acqua del Nilo. Da notare che, per l’assoluta mancanza di pietre nella regione, i contrappesi sono costituiti da canestri ripieni di terra.
Paecottah del Bangladesh in bambù e Denkli indiano.
In quest’ultimo il moto alternativo è dato da due uomini che si spostano in
equilibrio sulla traversa.
Cicogna nella pustza unghereseNotare che serve a rifornire l’abbeveratoio per i cavalli.
Tornando alla Foce, nel nostro quartiere le cicogne
erano molto diffuse; questa è un particolare di una stampa del ‘700
raffigurante Genova (tratta da: Nathan
Zazzu, Il volo del Grifo, SAGEP). Nella zona della Foce compresa tra il
ponte Pila e l’attuale piazza Tommaseo
sono visibili sei cicogne in uno spazio ristretto. Ad ogni casolare, si
suppone abitato dai bisagnini, è
affiancato un pozzo e relativa cicogna.
Tornate a guardare la terza figura, via Barattina a Lavagna: così erano
le cicogne della Foce!
Nella zona la falda freatica è molto alta (l’acqua
del Bisagno permea il sottosuolo, tanto da provocare spesso allagamenti) i
pozzi possono perciò essere poco profondi, e non sono mai asciutti.
L’era delle cicogne finisce con la meccanizzazione.
Si costruiscono le pompe con il corpo in ghisa, azionate dapprima a mano, con
manovelle o ruote, poi con motori elettrici; infine, grandi reti di acquedotti
provvedono alle necessità dei singoli.
Nel mondo classico le cicogne erano il mezzo di
sollevamento più diffuso, usate non solo per l’acqua, ma per alzare pesi in
genere, paragonabili alle nostre gru industriali.
Abbiamo già visto
in precedenza una figura dell’epoca degli antichi Egizi; nel mondo
latino la cicogna era conosciuta con il nome di Tolleno. Trascriviamo quanto riporta in proposito il dizionario del
Forcellini:
TOLLĒNO, ōnis,
m., Verbale a tollo, quo significatur genus machinae, quo trahitur aqua,
alteram partem praegravante pondere. Ita describit Festus, p.356 Müll., ex
cuius verbis non obscure colligitur, tollenonem esse, cum trabi in terram
defixae superne imponitur et deligatur altera transversa, quae nunc
sustollitur, nunc deorsum agitur, cuius rei exemplum videmus in quibusdam
ruralis puteis, et in pictura Pompeiana.
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