giovedì 1 giugno 2023

IL NOSTRO COMPLEANNO

 

Il GRUPPO ANTICA FOCE è stato istituito nel 2013 come una delle attività culturali della Biblioteca Servitana, fondata nel 1999 per volere del compianto fra Francesco Maria Moioli – dell’Ordine dei Servi di Maria – e portata avanti grazie alla grande competenza della coppia Arduino-Olivari, e ubicata nei locali della Chiesa di Santa Maria dei Servi alla Foce.

Il nostro intento, inteso come finalità di tipo costituivo, è quello di RICERCARE, CONSERVARE e DIVULGARE la documentazione storico-archivistica inerente la zona della Foce.

RICERCARE: il nostro primo “impegno” è stato quello di reperire ulteriore “documentazione antica”, rispetto a quella che era già presente in biblioteca.

CONSERVARE: della documentazione è stato stilato, in maniera professionale da parte di due dottorande, un elenco di facile consultazione.

DIVULGARE: questa è stata l’operazione più “impegnativa”. In un primo tempo è stato aperto un Blog sulla rete informatica (anticafoce.blogspot.com); alla fine di ogni anno sociale i “contributi” elaborati dai vari autori (ad oggi circa sessanta articoli redatti da dieci collaboratori volontari) venivano presentati alla popolazione presso l’aula consiliare del Municipio Medio Levante. Sono state organizzate tre serie di conferenze nel triennio 2015-2017.

Successivamente è stato pubblicato un primo volume (2018: ANTIGA FOXE), contenente alcuni degli articoli già presenti sul blog. Durante la presentazione, presso l’aula consiliare del Municipio, fu ricordata la figura di Severino Fossati deceduto poco prima della pubblicazione stessa: è una persona da considerare come l’incarnazione della Foce. Nell’anno seguente è stato presentato un ulteriore libro (2019: A FORMA FOXE) inerente le varie trasformazioni storico urbanistiche avvenute nel corso dei secoli, prevalentemente dal secolo XV al XX. Il testo non è completo in quanto uno dei due autori, proprio Severino Fossati, non riuscì a poter portare a termine la stesura del periodo del Novecento: per la presentazione è stato invitato, come relatore, un famoso architetto di Milano: Gianandrea Barreca.

Nel periodo precedente la Pandemia Covid ci siamo accorti che la strada intrapresa, pur se ben instradata, non era sufficiente e quindi abbiamo cercato di essere più visibili. Ci siamo occupati del riposizionamento di una statuina della Madonna (Stella Maris) in un’edicola votiva rimasta vuota per lungo tempo (giugno 2019), ma soprattutto divulgare nelle scuole (Medie Inferiori) il nostro lavoro (febbraio 2020). Purtroppo di quest’ultima esperienza rimane il ricordo di una piacevole iniziativa che non ha avuto seguito.

Sempre nell’anno della pandemia (settembre 2020) siamo riusciti a pubblicare il terzo volume VEGIA FOXE composto da dodici “articoli”, più cinque “box esplicativi”, elaborati da cinque componenti del gruppo (Arduino-Olivari, Ferraro, Fossati, Giangoia, Maragliano, più un contributo ricevuto da un discendente argentino di un abitante della Foce ottocentesca), i quali portano alla luce e ci fanno rivivere alcuni aspetti del passato; la presentazione è stata svolta (proprio a seguito delle restrizioni sanitarie) nella chiesa di Santa Maria dei Servi nel novembre 2021.

L’ultima nostra fatica è stata la pubblicazione del quarto volume, finanziato dalla Fondazione Carige. All’inizio del mese di marzo 2022 abbiamo dovuto piangere la perdita di Giorgio Olivari che per oltre vent’anni è stato il custode del sapere della Biblioteca Servitana. Il libro, presentato nel settembre 2022 nella chiesa Santa Maria dei Servi (come relatore l’invito è stato rivolto a Padre Mauro De Gioia, coordinatore dell’ufficio beni culturali della Diocesi di Genova), è stato composto da Daniele Cagnin dal titolo LE CHIESE DELLA FOCE ANTICA.

Dopo aver messo in luce, se pur in modo sintetico, questa carrellata di impegni del passato il nostro sguardo, rivolto verso il futuro, non ci fa vedere una visione ad ampio raggio. Il gruppo si è notevolmente ridotto di numero e gli unici impegni che possono essere soddisfatti (oltre ad una eventuale quinta pubblicazione: una sorta di manuale di storia urbanistica) sono quelli relativi a collaborazioni con altre associazioni che sono interessate a condividere il sapere sulla Foce.

In conclusione vogliamo lasciarvi questi due pensieri.

COSA INTENDIAMO OGGI PER FOCE?

Ai giorni nostri con il toponimo FOCE si intende l’ex quartiere amministrativo (ora inserito all’interno del Municipio Medio Levante) che territorialmente va dalla stazione Brignole al mare: l’unico pianeggiante e quello geologicamente più giovane e che occupa la piana di tipo alluvionale del torrente Bisagno. In passato è esistito un Comune della Foce: nell’antichità (secolo XV) per Foce si intendeva un piccolissimo borgo (8 o 10 case) localizzabile ai nostri giorni alla confluenza di via Casaregis con Corso Italia.

PERCHE’ SI CHIAMA FOCE?

Questa è una domanda che da circa sessant’anni tiene con il fiato sospeso molte persone, anche alcuni studiosi di storia locale. Dalle nostre ricerche abbiamo potuto constatare che la “tesi scientifica” più accreditata farebbe derivare il toponimo Foce dalla parola latina Faucis, da intendersi come “passaggio angusto”. A convalida di questa interpretazione etimologica si può portare il fatto che esistono toponimi Foce anche in altre zone d’Italia, in luoghi dove nessun corso d’acqua sbocca in mare e sovente anche in posizione elevata.

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