domenica 13 ottobre 2019

PRESENTAZIONE





A FORMA FOXE 

Armando Fossati

IL volume ha come fondamento il materiale storico raccolto in preparazione delle tre conferenze annuali sul quartiere Foce (Genova), tenute dagli autori presso la Sala Consiliare del Municipio Medio Levante:

1. Dall'inizio dell'Era cristiana fino al Seicento;
2. Settecento - Ottocento;
3. Prima metà del Novecento.

Nel volume viene mantenuta la medesima divisione in tre parti. La terza parte purtroppo è rimasta incompleta.

Ritengo importante, prima di tutto, sottolineare la serietà scientifica del metodo di indagine utilizzato dagli autori di questo lavoro. A conferma di questo è sufficiente quanto segue:

1) Si segnala una nutrita presenza di note a fondo pagina, che trovano riscontro in una ricca Bibliografia; tutto questo mette in evidenza la scrupolosità del lavoro di ricerca e soprattutto    l'impegno paziente nel metodo di studio degli autori; le citazioni delle fonti del resto sono sempre      puntuali ed appropriate.

2) Il "corredo" di foto, riferibili a documenti autentici (Piante, incisioni, Mappe, Progetti e Piani      Regolatori, Dipinti ecc.), e la stesura di 8 Tavole, sono un segno della volontà di chiarire e                  confermare ulteriormente quanto affermato nel testo.

3) La passione con cui gli autori hanno lavorato non ha mai preso il sopravvento sulla base            scientifica: ben poco spazio è stato concesso ai voli di fantasia, in una materia che, specialmente          nella prima parte, si presterebbe invece a questo errore di metodo.

4) Un ulteriore segnale di serietà è dato da quelle parole che troviamo nell'Introduzione a pag. 10: l'avvertenza che il volume non può essere inteso come depositario di una "verità rivelata", ossia di    conclusioni definitive, ma deve essere preso come un "buon punto di partenza" per chi voglia            ulteriormente discuterne ed approfondire, proseguendo così nelle ricerche.

Indubbiamente in questo volume non mancano gli spunti per ulteriori sviluppi: direi, anzi, che uno dei pregi del lavoro è proprio la sua "apertura" verso il dibattito, la discussione: insomma, gli autori offrono al lettore un "materiale" storico ricco di suggerimenti utili ed interessanti.

Non si tratta certo di un libro di facile lettura; infatti gli autori hanno cercato in tutti i modi di evitare la tentazione di scrivere una storia romanzata, che forse avrebbe esercitato un fascino maggiore sul lettore, a scapito però della credibilità storica. I singoli documenti, i fatti storici, le riflessioni degli autori sono presentati in uno stile essenziale ed asciutto, a volte perfino un po' scarno, che dimostra la ferma intenzione di attenersi ai fatti concreti.

A giudizio mio personale, per capire a fondo la validità dell'opera, è necessario leggerla e rileggerla più volte, al fine di cogliervi un filo conduttore. A questo proposito, occorre precisare che il lettore rischia di arrivare alla fine della lettura con l'impressione della frammentarietà dell'opera, perdendo così la visione d'insieme della storia. Questa impressione è più evidente per la prima parte; ciò si spiega con il fatto che i documenti a disposizione per i secoli più lontani da noi sono, fino ad oggi, inevitabilmente scarsi. Inoltre, sempre riguardo alla prima parte, vale quanto affermato nella conclusione delle riflessioni sull'etimologia della parola "Foce": nel periodo più antico e nel periodo medievale "la zona dell'attuale Foce non era ancora formata geologicamente: non esisteva!", ossia non era ancora classificabile come insediamento urbano. Pertanto gli autori, per la stesura della prima parte, non potevano che citare cronologicamente i rari documenti storici a disposizione, limitandosi ad un commento storico ragionato su ciascuno di questi.
Se vogliamo individuare la Foce come Borgo o quartiere abitativo, dobbiamo attendere il secolo XV. I documenti a disposizione sembrano dimostrare che in tale secolo, e cioè verso la fine del Basso Medioevo, sia oggi possibile ipotizzare la graduale formazione di un Borgo della Foce, cioè di un primo insediamento urbano.

L'elemento che, a mio giudizio, fa da filo conduttore di questo volume sta nei criteri e nel metodo utilizzati nella ricerca: esso consiste nel voler evidenziare la presenza dell'uomo sulla base di categorie ben precise, che si ripetono per ogni epoca: mi riferisco all'attenzione che gli autori rivolgono ai segni della presenza umana: edifici e centri religiosi, costruzioni, sistema viario, opere militari, insediamenti abitativi, attività economiche, rilevabili in misura molto rara e discontinua nella prima parte, ma via via sempre più intensa nei periodi successivi, fino al Novecento.

Questa costante "sete" di conoscere la storia di un quartiere, attraverso la testimonianza delle attività umane e la verifica ragionata dell'attendibilità delle fonti, conferisce alla pubblicazione una sua apprezzabile unità, che però può essere colta dal lettore soltanto attraverso una lettura accurata ed attenta di tutte le pagine.

A questo punto vorrei concludere con un'osservazione finale, che nasce spontanea dopo la lettura attenta di questo libro: la prudenza e quasi il timore di sconfinare nel fantasioso e nel romanzesco inducono gli autori ad affrontare scrupolosamente la ricostruzione storica ed a formulare ipotesi ma, nello stesso tempo, a lasciare spazio a possibili ipotesi diverse. Credo che questa sia la posizione corretta del ricercatore onesto.

30/09/2019