Giorgio Olivari
Sono trascritte qui alcune curiosità tratte dai documenti del
Comune di Foce:
- Atti
del Consiglio Comunale 1806 -1813
- Atti
del Consiglio Comunale 1866 -1874
- Atti
della Giunta 1873
-
Rapporti alla Polizia dal 1818- 1863
Questi
documenti si trovano presso l'Archivio Storico del Comune di Genova (Palazzo
Ducale), dove sono stati depositati dopo l'annessione a Genova del Comune di
Foce il 10 Novembre 1873
INDICE
1 - Le donne
2 - L'ordine pubblico
3 - Uscieri, maestri e bibliotecari
4 - Pescatori o contrabbandieri?
5 - Triste fine
1 - Le
donne
Belle tipe, le nostre bisnonne!, Bevono
dalle botti altrui, bestemmiano davanti alla Chiesa, fanno il bagno senza
mutande... ma a volte fratelli e mariti
le picchiano...
Il
Maire del Commune della Foce
Proclama
sopra il sbarco del vino fatto dalle donne di questo Commune.
In
vista dei molti disordini che di sovente accadono fra le donne che tirrano le
Botti di vino dal Mare a questa spiaggia, nel dividere il guadagno delle loro
Fatiche. Sovvenendo a quelle attribuzioni, che come deputati alla Polizia ci
competono, siamo venuti in deliberazione di publicare il presente proclama:
Resta
proibito a tutti li Padroni dei Bastimenti che sbarcano in questa spiaggia il
dare anticipatamente Denaro a quelle Donne che Tirrano le botti di vino in
terra meno che a quelle da noi assegnate e ciò sotto pena di 5 Fr.chi
applicabili alla Chiesa di questo Comune.
Sarrà
fatta un'Urna dove sarranno posti li nomi di tutte quelle donne che vorranno
travagliare nel sud.to lavoro dalla quale ne sarrà estratto un N.o sufficiente
di ogni classe per ogni sbarco, e questo per turno.
Non
sarrà lecito ad alcuna delle sud.te Donne il rottollare le Botti di vino nelli
Magazeni destinati se prima non averranno tirata tutta la partita delle sud.te
Botti sulla spiaggia; se qualcheduna delle medesime non volesse terminare il
suo Lavoro di tirrare a terra d.te Botti, ma volesse solamente rottolare le
medesime, a questa si sarrà sospeso e trattenuto il pagamento del travaglio
fatto nello sbarco e sarrà diviso fra l'altre.
Se
alcune di queste facessero Parole, Minaccie, Rissie nel suo Lavoro, o dopo il
medesimo per il Lavoro fatto, questo oltre la sospensione del Travaglio le
sarrà sospeso il pagamento e per la seconda volta avrà due giorni di arresto.
Se
alcuna di queste ardisse alzare qualche Tappo per bere, oppure bevesse del vino
di quelle Botti che tirrano a Terra, o rottolassero in Magazene questa avvrà la
pena di 7 Franchi oppure ore 24 di arresto per la prima volta e alla 2.da sarrà
cancellata o sia levata dall'Urna.
14
Agosto 1806
Proclama
Resta
proibito a tutte le donne il star sedute a conversare presso le Mura della
Chiesa di questa Comune spezialmente
nelle ore in cui la sud.ta Chiesa è
aperta nella quale si celebrano li
divini uffizij, e ciò in grazia
dello scandalo che rendono
le medessime con le
loro Grida, Bestemie, e risse,
Siccome pure il Bestemmiare
anche nelle pubbliche strade
il nome Santo del Sig.re sotto
pena a contraventori del pres.te di Fr. 5 da aplicarsi questi a' poveri di
questo Comune.
Il
Maire del Comune della Foce.
Considerando
il scandalo che cagionnano li cittadini che dell'uno e l'altro Sesso vengono a
prendere li Bagni in questa spiaggia, senza esser coperti con le solite Mutande
onde per ovviare al medesimo, delibera quanto segue:
Tutte
quelle persone che verranno a bagnarsi in questa spiaggia principiando dal
sbocco del Fiume del Bisagno fino alla punta della scaletta sotto l'ex
Monastero di S.Bernardo non potranno bagnarsi se non con le mutande per gli
uomini e per le donne dovranno avere una Tonaca ossia Camicia in maniera che
restino coperte, specialmente dalla 3 ore di mattino sino le 9 della sera.
Gli
contraventori del presente ordine sarranno puniti della somma pecuniaria di Fr.
5 in 10 per la prima volta, aplicando questi cioè 1/3 alli Preposti ossia
Giandarmi 2/3 alla Mairie. Per li recidivi giorni 3 di arresto.
Foce,
li 9 Giugno 1806
Il
Maire del Comune della Foce
In
seguito al Proclama fatto li 9 del corr.te mese riguardo a quelle Persone, sì
dell'uno che dell'altro sesso che vengono a prendere li Bagni in questa
spiaggia, e conformandolo con il precedente in suo particolare contenuto con
l'aprovazione del Comiss.o Generale di Polizia di questo Dipartimento, si
delibera novamente quanto segue:
1.Non
si potranno bagnare, nel medesimo luogho, e nel istesso tempo uomini e donne
uniti insieme.
2.Per
le donne vi è destinato il posto in suddetta spiaggia al di la della casetta
della Guardia di sanità, posta sotto l'ex Monastero di S.Bernardo sempre perrò
coperte con le solite mutande e tonnaca o sia camicia.
3.Non è
permesso alle medesime il bagnarsi a tutte l'ore del giorno se non che dalla
mattina sino a mezzo Giorno e non altrimenti.
4.Gli
uomini si potranno bagnare a tutte le ore del giorno in detta spiaggia,
mediante non passino il punto del luogho destinato per le donne, a quell'ora
particolarmente che se ne ritrovassero nell'acqua, dovendo perrò gli medesimi
avere le mutande, come si è accennato nel Proclama anteced.te.
5.Gli
contraventori del presente caderranno nella pena pecuniaria di Fr. 5 in 10, da dividersi 1/3 alli Preposti,
e 2/3 alla Mairie, e questo per la prima volta, e per li recidivi a Giorni 3 di
Arr.ti ...
Li 17 Giu.o 1806
2
- Ordine pubblico
Il Sindaco assicura che tutto è tranquillo alla
Foce, ma ogni tanto qualcosa succede...
n.1 1 Aprile 1818
Il
Sindaco del Comune della Foce
All'Ill.mo
Sig. Rubini Inspettore di Polizia
- Genova
Non
essendomi ancora state consegnate dal mio antecessore tutte le carte
riguardanti il Sindacato io ignoravo
l'articolo 24 delle Regie Patenti di Stabilimento del Ministero di Polizia in
data 13 Ottobre 1816, da V.S.Ill.ma citato nella sua del 4 corrente al sig.
Sindaco del Mandamento di S.Martino d'Albaro, e che rilevo or soltanto dalla
circolare indirizzata dal medesimo a' Sindaci del Mandamento suddetto. Mi fo
perciò un dovere di far conoscere a V.S. Ill.ma che nel Comune della Foce,
abbenché composto la maggior parte di persone nullatenenti, pure non vi hanno
oziosi, vagabondi, o sospetti di furti, essendo i miei amministrati quasi tutti
adetti alla Marina Mercantile, o alla pesca. Nemmeno vi esiste alcuna persona
soggetta a particolar sorveglianza.
Gradisca
V.S.Ill.ma etc.
Il
Sindaco ecc.
All'ill.mo Sig.r Ispettore di Polizia Genova
Esiste
nel Comune, che ho l'onore di amministrare, il nominato Gio Batta Bozzano, che
bene spesso si fa lecito di turbare la pubblica tranquillità battendo fuor di
modo una sua sorella moglie di Giuseppe Borletto, nella cui casa egli abita per
carità.
Invano
io l'ho fatto chiamare varie volte, rappresentandole, che continuando così io
sarei stato costretto a tramandarlo alla autorità superiori, e minacciandolo di
farlo imprigionare. Tutto fu inutile, mentre continua egli al suo solito, ed
anche nei giorni scorsi battè la suddetta Borletto, che venne da me
insanguinata, onde farmi vedere le marche delle battiture.
Io non
posso perciò a meno di parteciparlo a V.S.Ill.ma, pregandolo a farmi conoscere
le misure, che prendersi devono contro questo individuo, unico nel mio comune
che disturbi la tranquillità degli abitanti, per ovviare altresì
gl'inconvenienti, che potrebbero nascere fra il suddetto Bozzano, ed il
Borletto marito della sorella, il quale è ritornato pochi giorni fa da
Costantinopoli, e che non trattenni nei scorsi giorni, che con buone parole, e
promessa di far castigare il Bozzano.
Gradisca
ora ecc.
C.Ricca
Boccardi.
18
Luglio 1818
Il
sindaco etc.
All'ill.mo
sig Rubini Inspettore di Polizia
Genova
Ieri al
dopo pranzo fui avvertito, che in un ramo del fiume Bisagno, che scorre sotto
il Muro dell'Orto, detto lo Sperone, di spettanza del sig. Da Passano, vi si
ritrovava un bambino annegato. Mi portai sul luogo, ove ritrovai il Maresciallo
d'Aloggio della R. Giandarmeria, con due soldati, che era stato di ciò
prevenuto.
Si fece
avvertire un Chirurgo, il quale visitò il Cadavere, che si ritrovò essere di un
bambino di circa tre giorni. Si estese di tutto in mia presenza dal Maresciallo
d'Aloggio suddetto un Processo Verbale, che sarà questa mattina mandato dal
medesimo a V.S.Ill.ma.
Intanto
io mi fo un dovere di prevenirla dell'occorso, aggiungendole, che di mio ordine
il suddetto Cadavere è stato inumato fin d'jer sera nella Chiesa Parocchiale
dei SS.mi Pietro, e Bernardo della Foce.
3 -
Uscieri, maestri e bibliotecari
Fulminea carriera di un usciere
Processo
Verbale sopra l'ellezione dell'Usciere di questa Mairie.
Oggi 13
del mese di Marzo 1807, il Sig.r Maire di questo Commune essendosi finora valso
della persona di Giuseppe Montobbio provvisoriamente per Usciere in questa
Mairie del Commune della Foce per mezzo del p.nte processo verbale delibera
definitivamente, e nomina ed approva il sud.o Giuseppe Montobbio Usciere d.
sunominata Mairie col onnorrario di Franchi 50 Annui come da Budget del cor.te
anno approvato dal sig.r Prefetto di questo dipartimento con condizione che
debba servire fedelmente in tutto quello che dal sud.o Sig.r Maire e Aggiunto e
Segret.o le verrà comandato, toccante all'Offizio della Mairie, da principiare
ad entrare in servizio ed in onnorrario il g.no 15 del corr.e Mese perché possa
etc.
Processo
verbale sopra le dimissioni di Gius.e Montobbio Usciere.
Oggi 14
del mese di Aprile 1807 il Sig.r Maire di questo Commune ritrovato in delitto
Giuseppe Montobbio Usciere in questa Mairie di questo Commune, per averlo
mandato a esigere la somma di Fr. 3 da
Nicolò Ballino, le quali trattenutesi, con dire di non averle esatte, e non
lasciatosi più vedere a darsene discolpa alcuna, il prelodato Sig.r Maire ha
stimato bene per mezzo del presente Processo, dimetterlo dalla sua carica ossia
servizio tanto più che non eseguiva i suoi doveri conforme gli ordini avuti
nella sua amissione.
Svariati incarichi del Maestro Comunale:
insegnante, addetto al censimento, bibliotecario.. e se non basta lo stipendio,
si cerchi un secondo lavoro!
Consiglio
Municipale, 1872
...Dopo
d'esso si dà lettura dal sig.r Segretario della lettera del sig Balbi Gius.e
Maestro della Scuola Maschile di questo Comune in data 20 7.bre scorso, con le
quali rinuncia all'esercizio della scuola suddetta, il sig,r Sindaco, esponeva
che era urgente di provvedere per la nomina di un nuovo maestro affinchè
potesse aver luogo l'apertura di detta scuola a seconda del prescritto dai
Reg.ti il giorno 15 del p.v. 8.bre. Che attualmente non vi sarebbero altri
concorrenti alla medesima che il sig. Ardigo Luigi del quale si avrebbero
ottenute favorevole informazioni, perciò proponeva che venisse intanto nominato
a detto ufficio di maestro per l'anno scolastico prossimo....
La Giunta
Municipale
Vista
la circolare dell'Ill.mo sig. Prefetto del 19 Agosto 1871 n.80
Delibera
La
nomenclatura delle vie, piazze e casali nelle seguenti denominazioni:
(segue elenco toponomastico del Comune)
ed
incarica il sig. Luigi Ardigo Maestro Comunale a fare tutti quelli lavori
prescritti dalla suddetta legge pel censimento generale di questa popolazione.
Del che
si fa constare per il presente che viene firmato come segue
Il
Sindaco
L'Assessore
Giuseppe
Monetti Stefano
Rissotto G.B.Noziglia Seg.rio
Riunione
del Consiglio Comunale - tornata di Primavera
14
Maggio 1873
Visto
il ricorso del sig. Luigi Ardigo Maestro Comunale tendente ad ottenere un
aumento di stipendio, avuto riguardo alle scarse risorse di questa
Amministrazione Comunale, la quale in questo momemto deve limitare per quanto è
possibile le proprie passività, dolente di non poter far paghi i desideri del
Sig. Ardigo; e considerando d'altronde che l'assegno di cui fruisce il
Sunominato certamente non è tanto e non proporzionato alle esigenze della
giornata. Desiderando tuttavia di arrivare ai mezzi mercé i quali, salvando
l'economia delle Finanze del Comune, il ricorrente possa tuttavia in qualche
modo conseguire un vantaggio; il Consiglio Comunale ad unanimità di voti
delibera che sia modificato l'orario della Scuola in senso che il Maestro possa
aver tempo disponibile per lucrarsi in altro modo quel di più cui aspira; senza
che però ne vengano a soffrire gli interessi degli Amministrati, e semprechè
non venga derogato da quanto è prescritto superiormente in ordine al
minimum dell'orario della scuola, con
riserva di prendere poi i relativi concerti.
Il 27 Giugno 1873 nasce la Biblioteca, 126
anni prima della Biblioteca Servitana e tre mesi prima che fosse sciolto il
Comune.
Vista
la circolare dell'Ill.mo Signor Prefetto
in data 28 Gennajo p.p. n.145, la giunta municipale delibera di istituire in
questo Comune una Bibblioteca Popolare e stabilisce a quest' uopo la somma di
lire cento onde poter far luogo alle prime spese di impianto e
contemporaneamente nomina a Bibbliotecario il sig Ardigo Luigi Maestro Comunale
il Sindaco 1 'Assessore Il Segretario
Municipale
Giuseppe
Volpe Oberti
Giuseppe
Noziglia
4 -
Pescatori o contrabbandieri?
Qui non si parla di contrabbando, ma il
divieto di andare per mare di notte non può che riferirsi a questo. E non è
verosimile che dei pescatori si addormentino in mare, con il rischio di finire
sugli scogli. Notare che la supplica al Prefetto e il resoconto dell'arresto
dei pescatori portano la stessa data.
IMPERO FRANCESE
Al sig. Prefetto di Marina Spezzia li 10 Maggio 1810
Un ordine assai rigoroso emanato dall'Amministrazione di Marina a Genova
e che dalli Preposti delle Dogane si eseguisce colla maggiore esatezza mi
forza, Signore, a riclamare a Voi per ottenere la rivocazione, o almeno almeno
qualche temperamento.
Si tratta dell'ordine che proibisce a
Pescatori la pesca nella notte; ciò che pone questi miserabili all'ultima
disperazione.
Questa povera gente dopo un Inverno
il più crittico per esse, in cui ha dovuto provare ogni genere di privazioni,
attendeva con ansietà il ritorno
della Primavera tempo molto opportuno alla pesca; sperava di
risarcirsi in questa da lunghi disagi sofferti; i preparativi che aveva fatto
per mettersi a portata di eseguirla con qualche speranza di successo , avevano
esaurito tutte le loro risorse.
Dopo delle pene così grandi, ed al momento
di vederle finire, quando il loro cuore si era aperto alle lusinghe di un più
dolce avvenire, il colpo fatale che li priva di valersi delle proprie braccia
li ha gettati nella più tetra disperazione.
Questo, o Signore, è il quadro troppo invero ristretto dello stato de
poveri pescatori abitanti in questa Commune. Essa è composta di 1300 circa
abitanti di cui tre quarte parti almeno sono pescatori. Essi con la maggiore
rassegnazione abassano la fronte alli
ordini superiori, quando anche
questi li tolgano come nel caso presente
la via di sussistere; ma non per questo disperano di farli rivocare, o di
renderli meno gravosi.
A voi dunque, o Signore, riclamano per mezzo mio, mille infelici, che vi
dimandano di permetterle di guadagnarsi un pezzo di pane da nutrirsi colle loro
famiglie.
Non dissimulo che la licenza assoluta, ed indipendente dello esercizio
della pesca e di giorno, e di notte abbia prodotto, e possa produrre nuovi sconcerti. Sono però
sicuro
che se i Sindici di Marina, ed i Prepposti dietro i vostri ordini vorranno concertarsi
colle autorità locali, si toglierà ogni disordine.
Da canto mio io mi presterò a tutto
ciò che crederà necessario per combinare nello stesso tempo, la sicurezza del
buon ordine, la via a miseri Pescatori di guadagnarsi un pane; son persuaso che
i miei Colleghi ne faranno altrettanto nelle loro Communi.
I sentimenti di umanità che in voi conosce tutto il Mondo mi fa sperare
che inutile non sarà la mia preghiera. Gradite ecc.
Il
Maire del Commune della Foce
Impero Francese - Il Maire del Commune
della Foce
Al
Sig.r Prefetto li
10 Maggio 1810
Ho
l'onore di trasmetterle qui annesso il Processo Verbale di Lorenzo Dassori,
Antonio Dalorso, e Arcangelo Vignale, i quali essendo andati a pescare il
giorno 28 Aprile ultimo, sono stati arrestati dal Batello della Dogana, et
siccome non avevano le carte al Bordo, li hanno obligati di andare nel porto
presso la Feluca della Dogana, et all'indimani per avere il suo Batello con li
attrezzi da pesca hanno dovuto pagare F.12 per ognuno dopo di questo pagamento
li hanno rilasciato il Batello assieme alli attrezzi suddetti. Gradite Signore
ecc.
Processo
verbale.
Al
Sig.r Prefetto li
10 Maggio 1810
E'
comparso Lorenzo Dassori padrone di Batello da Pesca domiciliato nella Commune
della Foce assieme a Gio Batta Vignale fù Giuseppe sopranominato Bardi, i quali
ci hanno esposto che li 20 Aprile scorso in Giorno di Sabato le persone del suo
equipaggio essendo andate a pescare senza il detto Dassori, che era indisposto,
verso il Porto di Genova, ed essendosi trovati da un'ora dopo mezzanotte sotto
le mura di Genova a luogo detto il Coniglio, ed essendosi adormentati si videro
risvegliare da un Batello della Dogana che era comandato da un certo Bondino
così chiamato dai marinari,
questi ci dimandò
se avevamo le carte in regola,
e noi li abbiamo risposto, che
non le avevamo a cagione che eravamo usciti per ritornarsene fra poco tempo a
terra, allora mise un uomo del suo equipaggio nel nostro Batello, e ci ordinò
di andare nel porto di Genova; ciò avendo eseguito ci fece restare vicino la
Filuca delle Dogane stazionata nel Porto sino alle ore otto circa della
mattina; il detto Dassori circa quell'ora essendo stato avertito di questo
fatto, ed essendosi trasportato al Ponte Reale al Burò della Dogana con le
carte del Batello, ed avendole presentate al detto Bondino, questo li disse che
bisognava sborsare lire 12 di Genova per avere in libertà il Gozzo con le reti,
che lo detto Dassori non avendo questa somma, ed avendolo fatto presente al
detto Bondino, ed a un altro Preposi che era in compagnia del detto Bondino,
tutti e due li replicarono che a meno di pagare la somma esatta non potevano
rilasciarli ne il Batello, ne le reti, che in conseguenza il detto Dassori si
vide obligato di andare al mercato del Pesce a Genova a farsi imprestare la
detta somma da uno di sua conoscenza, et che ritornato al Ponte Reale l'ha
pagata al detto Bondino presente l'altro Preposi, e in seguito di questo il
Preposi li consegnò un biglietto in virtù del quale fù rilasciato e il Batello,
assieme alle reti.
(seguono le deposizioni di Antonio Dalorso e
Arcangelo Vignale che confermano quanto esposto sopra)
5 -
Triste fine
Provincia
di Genova Circondario di Genova
COMUNE DI FOCE
Deliberazione del Consiglio Comunale in
seduta straordinaria
OGGETTO
Protesta contro l'aggregazione di questo
Comune alla Città di Genova
L'anno
mille ottocento settantatre ed alli ventisei del mese di Marzo nel Comune di
Foce e nella solita sala delle adunanze.
Si è
radunato d'ordine della Giunta Municipale di questo luogo il Consiglio Comunale
di detta Comunità previo avviso recato in iscritto a caduno dei signori
consiglieri dall'Usciere Comunale.
Conforme alla relazione fattane dal medesimo alla presenza del suddetto
Consiglio a cui sono intervenuti li Signori
Volpe
Giuseppe Sindaco
Porta
Vittorio, Oberti Giuseppe, Rissotto Stefano, Dassori Benedetto, Sanguineti
Luca, Cravero Enrico, Sanguineti Carlo, Casarino Marcello, Sanguineti Andrea, e
Oneto Domenico
(il
Consiglio contropropone di costituire un nuovo grande Comune accorpando Foce, S.Fruttuoso , Marassi e Albaro)
...
L'aggregazione a Genova è invece il più dannoso dei progetti che possa attuarsi
pel nostro Comune.
La gran
parte della nostra popolazione sarà impossibilitata a sostenersi e a vivere con
i pesi che importa un Comune di 8.a Classe per la tariffa del Dazio-Consumo, e
sarà costretta ad esulare dal nostro territorio, tanto più che il nostro Comune
sarà dichiarato chiuso giusta il progetto di Genova, e quando anche si
mantenesse aperto, dovrebbe gravarsi giusta l'articolo colla stessa tariffa del
Comune chiuso.
Dovremo
pertanto pagare pel vino all'ingrosso ben L 10,40 l'ettolitro, di nulla che
adesso paghiamo....
(segue un minuzioso elenco di maggiori
costi del dazio su olio, carbone, pesci freschi, diritti di pesa ecc.)
...Fuggiranno
fuori la nuova Città gli Stabilimenti Industriali tutti, le officine
Mettallurgiche, le Concerie. Questo nostro Comune che riunito a quelli del
Bisagno come quello che essendo l'unico loro sfogo verso il mare avrebbe per se
bello e promettente avvenire: riunito invece a Genova diverrà l'ultimo e
dimenticato angolo d'una Città, Commerciale bensì, ma i cui dazi uccidono le
industrie. La nostra popolazione operaja sarebbe costretta a seguire le
officine nelle loro nuove sedi; non accorrerà nuovo popolo a riempirne il vuoto
perché qui non troverà quella economia della vita, che è l'unica attrattiva per
chi guadagna il pane col sudore della fronte in luogo più lontano a venirvi ad
abitare. Non vi sarà incentivo a costruire case in questo luogo per il dazio
sui materiali da costruzione. In breve
noi voteremmo la rovina degli interessi
dei nostri Amministrati votando l'unione con Genova.
....
Possiamo
vivere di vita nostra, abbiamo aspirazioni legittime quanto altri Comuni e
confidiamo che il Governo partendo da considerazioni d'ordine e di interesse
generale non dalle pretese di una parte interessata, sappia diffendere i nostri
voleri legittimi ed i nostri interessi, sdegnando mai sempre di rendersi
strumento di legale violenza a profitto di chicchessia.
.....
Provincia
di Genova Circondario di Genova
COMUNE DI FOCE
Deliberazione del Consiglio Comunale in
2.da Adunanza
OGGETTO
Comunicazione del Regio
Decreto 26 8.bre 1873
L'anno
mille ottocento settantatre ed alli dieci del mese di 9,bre nel Comune di Foce
e nella solita sala delle adunanze.
Si è
radunato d'ordine della Giunta Municipale di questo luogo il Consiglio Comunale
di detta Comunità previo avviso recato in iscritto a caduno dei signori
consiglieri dall'Usciere Comunale. Conforme alla relazione fattane dal medesimo
alla presenza del suddetto Consiglio a cui sono intervenuti li Signori
Volpe Giuseppe f.f. di Sindaco
Pitto
Antonio, Moretti Gius.e, Rissotto
Stefano, Oberto Gius.e, Dassori Benedetto
Il
Consiglio, vista la lettera delle Prefettura di Genova in data 31 8,bre p.p e
l'annesso R.Decreto in data 26 8.bre
1873, portante l'aggregazione dei sei Comuni Suburbani, fra i quali è compreso
questo della Foce, delibera di prender atto di questo Regio Decreto, del che si
fa constare per il presente che viene firmato come segue
Per il Sindaco Il
Segretario Comunale
Gius. Volpe
Noziglia
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