Il GRUPPO ANTICA FOCE è stato istituito nel 2013
come una delle attività culturali della Biblioteca
Servitana, fondata nel 1999 per volere del compianto fra Francesco Maria
Moioli – dell’Ordine dei Servi di Maria – e portata avanti grazie alla grande competenza
della coppia Arduino-Olivari, e ubicata nei locali della Chiesa di Santa Maria
dei Servi alla Foce.
Il nostro
intento, inteso come finalità di tipo costituivo, è quello di RICERCARE, CONSERVARE e DIVULGARE la
documentazione storico-archivistica inerente la zona della Foce.
RICERCARE:
il nostro primo “impegno” è stato quello di reperire ulteriore “documentazione
antica”, rispetto a quella che era già presente in biblioteca.
CONSERVARE:
della documentazione è stato stilato, in maniera professionale da parte di due
dottorande, un elenco di facile consultazione.
DIVULGARE: questa è stata
l’operazione più “impegnativa”. In un primo tempo è stato aperto un Blog sulla rete informatica
(anticafoce.blogspot.com); alla fine di ogni anno sociale i “contributi” elaborati dai vari autori (ad oggi
circa sessanta articoli redatti da dieci collaboratori volontari) venivano
presentati alla popolazione presso l’aula consiliare del Municipio Medio
Levante. Sono state organizzate tre serie di conferenze nel triennio 2015-2017.
Successivamente è stato
pubblicato un primo volume (2018: ANTIGA
FOXE), contenente alcuni degli articoli già presenti sul blog. Durante la
presentazione, presso l’aula consiliare del Municipio, fu ricordata la figura
di Severino Fossati deceduto poco prima della pubblicazione stessa: è una
persona da considerare come l’incarnazione
della Foce. Nell’anno seguente è stato presentato un ulteriore libro (2019:
A FORMA FOXE) inerente le varie
trasformazioni storico urbanistiche avvenute nel corso dei secoli,
prevalentemente dal secolo XV al XX. Il testo non è completo in quanto uno dei
due autori, proprio Severino Fossati, non riuscì a poter portare a termine la
stesura del periodo del Novecento: per la presentazione è stato invitato, come relatore,
un famoso architetto di Milano: Gianandrea Barreca.
Nel periodo
precedente la Pandemia Covid ci siamo
accorti che la strada intrapresa, pur se ben instradata, non era sufficiente e
quindi abbiamo cercato di essere più visibili. Ci siamo occupati del
riposizionamento di una statuina della Madonna (Stella Maris) in un’edicola votiva rimasta vuota per lungo tempo
(giugno 2019), ma soprattutto divulgare nelle scuole (Medie Inferiori) il
nostro lavoro (febbraio 2020). Purtroppo di quest’ultima esperienza rimane il
ricordo di una piacevole iniziativa che non ha avuto seguito.
Sempre nell’anno della pandemia
(settembre 2020) siamo riusciti a pubblicare il terzo volume VEGIA FOXE composto da dodici
“articoli”, più cinque “box esplicativi”, elaborati da cinque componenti del
gruppo (Arduino-Olivari, Ferraro, Fossati, Giangoia, Maragliano, più un
contributo ricevuto da un discendente argentino di un abitante della Foce
ottocentesca), i quali portano alla luce e ci fanno rivivere alcuni aspetti del
passato; la presentazione è stata svolta (proprio a seguito delle restrizioni
sanitarie) nella chiesa di Santa Maria dei Servi nel novembre 2021.
L’ultima
nostra fatica è stata la pubblicazione del quarto volume, finanziato dalla Fondazione
Carige. All’inizio del mese di marzo 2022 abbiamo dovuto piangere la perdita di
Giorgio Olivari che per oltre vent’anni è stato il custode del sapere della Biblioteca Servitana. Il libro, presentato
nel settembre 2022 nella chiesa Santa Maria dei Servi (come relatore l’invito è
stato rivolto a Padre Mauro De Gioia, coordinatore dell’ufficio beni culturali
della Diocesi di Genova), è stato composto da Daniele Cagnin dal titolo LE CHIESE DELLA FOCE ANTICA.
Dopo aver
messo in luce, se pur in modo sintetico, questa carrellata di impegni del
passato il nostro sguardo, rivolto verso il futuro, non ci fa vedere una
visione ad ampio raggio. Il gruppo si è notevolmente ridotto di numero e gli
unici impegni che possono essere soddisfatti (oltre ad una eventuale quinta
pubblicazione: una sorta di manuale di storia urbanistica) sono quelli relativi
a collaborazioni con altre associazioni che sono interessate a condividere il
sapere sulla Foce.
In
conclusione vogliamo lasciarvi questi due pensieri.
COSA
INTENDIAMO OGGI PER FOCE?
Ai giorni nostri con il
toponimo FOCE si intende l’ex quartiere amministrativo (ora inserito
all’interno del Municipio Medio Levante) che territorialmente va dalla stazione
Brignole al mare: l’unico pianeggiante e quello geologicamente più giovane e
che occupa la piana di tipo alluvionale del torrente Bisagno. In passato è
esistito un Comune della Foce: nell’antichità (secolo XV) per Foce si intendeva
un piccolissimo borgo (8 o 10 case) localizzabile ai nostri giorni alla
confluenza di via Casaregis con Corso Italia.
PERCHE’ SI
CHIAMA FOCE?
Questa è una domanda che
da circa sessant’anni tiene con il fiato sospeso molte persone, anche alcuni
studiosi di storia locale. Dalle nostre ricerche abbiamo potuto constatare che
la “tesi scientifica” più accreditata farebbe derivare il toponimo Foce dalla
parola latina Faucis, da intendersi
come “passaggio angusto”. A convalida di questa interpretazione etimologica si
può portare il fatto che esistono toponimi Foce anche in altre zone d’Italia,
in luoghi dove nessun corso d’acqua sbocca in mare e sovente anche in posizione
elevata.
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