Rosa Elisa Giangoia
A partire dagli anni Sessanta del secolo
scorso nasce e si sviluppa a Genova un movimento culturale ed artistico
incentrato sulla canzone d’autore in italiano.
Erano tutti artisti nati o trasferitisi
nell’infanzia a Genova dove erano cresciuti musicalmente. Erano soliti, specie
agli inizi, ritrovarsi nel quartiere della Foce, in particolare, nel bar
latteria "Igea" (che ispirò a Gino Paoli la canzone Quattro amici al bar del 1991), in via
Casaregis all’angolo con via Cecchi (poi diventato Roby Bare oggi e
Mini Mixing Bar) e sulle panchine dei giardinetti antistanti l’allora
cinema Aurora.
I nomi che poi si affermarono
maggiormente sono quelli di Umberto Bindi, Fabrizio De André, Sergio Endrigo,
Bruno Lauzi, Gino Paoli, Giorgio Calabrese e Luigi Tenco. Determinante fu il
contributo dei fratelli Gian Franco e Gian Piero Reverberi, musicisti ed
arrangiatori, anche loro della zona, che aiutarono diversi cantautori della
prima generazione ad introdursi nell’ambiente milanese con esibizioni e
contratti, soprattutto tramite Nanni Ricordi. Si può aggiungere Riccardo
Mannerini come autore di testi.
Questo movimento rappresentò una
profonda innovazione rispetto all’imperante canzone melodica e sentimentale
dominante nel panorama musicale italiano per l’uso di un linguaggio diverso,
più realista, vero e autentico, adatto ad affrontare anche nuovi argomenti di
carattere politico e sociale, e per un diverso approccio alle tematiche
individuali e sentimentali che risentiva dei toni dell’esistenzialismo
francese.
Tema ricorrente nelle canzoni è il mare
che assume complesse valenze metaforiche.
Questi artisti dimostrano una più ampia
cultura, sia letteraria che musicale, che risente della poesia contemporanea
(Sbarbaro, Pavese, Caproni), della letteratura francese ed inglese del
Novecento (Sartre, Queneau), di suggestioni anarchiche (Tenco, De André, Paoli)
e liberali (Luzi), della musica francese (Aznavour, Brel, Brassens, Cohen) e
successivamente anche di autori americani (Antologia
di Spoon River), esponenti del folk statunitense (Bob Dylan) e autori della
Beat Generation (Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Corso). Tutto questo, grazie
anche al fatto che Genova era punto d’arrivo della musica d’importazione, dagli
Stati Uniti e dalla Francia.
Successivamente sono entrati nel novero
anche altri cantautori genovesi, come Vittorio De Scalzi (coautore di testi con
Fabrizio de André), i New Trolls, i Ricchi e Poveri, i Matia Bazar, Ivano
Fossati, Francesco Baccini, Max Manfredi, Federico Sirianni e Cristiano De
André.
Oggi importanti testimonianze e
interessanti ricordi si possono trovare nel negozio, emporio e museo,
Viadelcampo29rosso.
BIBLIOGRAFIA
Marzio Angiolani e Andrea Podestà, Genova.
Storie di canzoni e cantautori, Editrice Zona, 2011.
GENOVA
(Foce 1946)
Dove il Bisagno si faceva mare
una lattina vuota si gettava
-acquatico birillo- a navigare
nave corsara tra le opposte rive
da cui io vigilavo non passasse:
per affondarla le tiravo sassi
sempre più grossi
man mano che avanzava
risospinta da spuma di risacca
e quando la battaglia terminava
e mi gloriavo fosse stata vera
giorno non era
e non ancora sera…
Così,
contro un nemico inesistente
m’allenavo alla vita
che più tardi
sarebbe parsa ancor più inconsistente.
Bruno Lauzi
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